A tutt’oggi non è ancora dimostrata una stretta corrispondenza positiva tra applicazione dei criteri ESG e valutazioni del mercato azionario ma, è sempre più forte la richiesta degli investitori alle aziende quotate di fare scelte responsabili e sostenibili; infatti, gli Investitori di tutto il mondo mostrano sempre più interesse ad inserire nei loro portafogli titoli emessi da aziende rispettose dei criteri ambientali, sociali e di governance (ESG). Questa è una modalità di investimento che inizia ad avere un reale impatto sull’economia mondiale in considerazione dell’ammontare del Patrimonio gestito dagli investitori ESG.
Gli Asset investiti sulle aziende migliori dal punto di vista ESG sono attualmente stimati in oltre 31 trilioni di dollari - di cui più di 820 Miliardi in Europa - una quantità di denaro enorme legata alla sensibilità crescente da parte di molti risparmiatori che chiedono di investire i propri soldi senza inquinare (ambiente), senza sfruttare gli altri (sociale) e con regole rispettose delle diversità e degli stakeholder oltre che degli azionisti (governance).
La più recente ricerca accademica evidenzia che le aziende di settori come alcol, tabacco e gioco d’azzardo sono particolarmente sottovalutate in Borsa (sino all’8%) soprattutto in quei Paesi in cui le norme sociali sono più attente ai fattori ESG; in generale risulta ancora molto difficile individuare relazioni empiriche stabili e robuste tra applicazione dei criteri ESG e valutazioni azionarie.
La Commissione Europea sta lavorando per emanare nuovi Regolamenti che potrebbero ulteriormente aumentare la potenzialità d’impatto della finanza sostenibile, quali:
- Tassonomia Green (cioè la classificazione e il rilascio di marchi per la definizione di prodotti finanziari)
- L’aumento della trasparenza delle aziende riguardo le politiche interne rispetto ai fattori ESG,
- L’introduzione di nuovi benchmark.
In particolare si sta lavorando alla istituzione di un "bollino verde" che i Gestori potranno richiedere in via volontaria: i prodotti finanziari che avranno l’Ecolabel dovranno garantire specifiche caratteristiche Green in modo da rendere più facile il loro collocamento evitando il rischio di cadere nel Greenwashing (verde di facciata).
Attualmente una società di gestione può dichiarare sostenibili i propri prodotti finanziari in modo del tutto discrezionale, gli unici prodotti che hanno standard riconosciuti internazionalmente sono i Green Bond: i parametri sono stabiliti da ICMA (Associazione Internazionale dei Mercati di Capitale) e sono noti come Green Principles Bond. Per i Fondi fa fede quanto riportato all’interno del Documento Informativo nella Politica di Investimento dove può essere sufficiente evidenziare lo "Screening Negativo" ovvero l’esclusione dei titoli di aziende operanti in alcuni settori quali tabacco, armi, pornografia e alcol, etc.
Sugli oltre 31 trilioni di dollari di Asset investiti in Fondi che privilegiano i criteri ESG le masse in Fondi che utilizzano la Strategia di Esclusione per aziende e settori con basso scoring ESG sono più dei due terzi.
È anche per queste ragioni che la Commissione Europea sta lavorando alla istituzione di un "bollino verde" (Ecolabel) che garantirà specifiche caratteristiche Green sui prodotti finanziari evitando il rischio di Greenwashing.
Poiché molte attività economiche sono svolte da aziende non quotate che, quindi, non possono essere immediatamente “intercettate” gli Investitori stanno ampliando le loro modalità di intervento, chiedendo sempre più alle aziende quotate di essere responsabili non solo per le loro scelte dirette in termini di produzione e gestione ma anche per le scelte attuate all’interno della propria catena del valore con particolare riguardo ai fornitori.
Gli Investitori Istituzionali rivestono, quindi, un ruolo di “cinghia di trasmissione” in grado di amplificare la visione della Società e in particolare delle nuove generazioni che evidenziano una spiccata sensibilità verso le tematiche ESG; modificare i portafogli potrebbe risultare necessario ma non sufficiente: occorre aiutare la diffusione e l’implementazione delle nuove normative con azioni efficaci che abbiano un impatto diretto su asset ed attività economiche non quotate.
Indipendentemente dalle dimensioni dell'azienda, la Comunicazione è fondamentale per il successo aziendale. La comunicazione è il processo che permette la materializzazione e il raggiungimento di obiettivi relazionali consentendo di informare, convincere, motivare e fornire comprensione reciproca con gli Stakeholder.
Le comunicazioni di maggior successo sono quelle che definiscono in modo chiaro i destinatari e sviluppano messaggi appropriati. I canali di distribuzione della comunicazione dovrebbero avere un impatto misurabile sui profili di audience e, quando i risultati possono essere misurati, questo si traduce in un valore enorme.
Le aziende oggi sono chiamate ad impostare un’azione di comunicazione relativamente al loro percorso di sostenibilità nel lungo termine. La Responsabilità Sociale D'impresa (RSI) - il contributo specifico che un'azienda apporta al business sostenibile - non è esattamente una novità, ma ha ricevuto molta più attenzione negli ultimi anni.
Poichè le esigenze della Società per una crescita inclusiva e sostenbilie sono in crescita esponenziale, le aziende sono consapevoli della necessita di una efficace comunicazione aziendale sul tema della sostenibilità, per poter descrivere adeguatamente e legittimare come responsabile la propria attività produttiva.
Le aziende, quindi, oggi non solo devono attuare un processo di sostenibilità che possa interessare i diversi ambiti aziendali ma viene anche richiesta una comunicazione onesta e trasparente di questi sforzi verso il pubblico.